2° seminario
7 febbraio 2014 - Università degli Studi "Magna Graecia" di Catanzaro

Al 2° seminario della Scuola di Liberalismo “Ludwig von Mises” 2014, presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università “Magna Graecia” di Catanzaro, è intervenuto il prof. Alberto Oliva dell’Università Federale di Rio de Janeiro in Brasile, il quale ha trattato il tema: “Conoscenza e politica in Karl Popper”.
Il seminario è stato introdotto da Sandro Scoppa, presidente della Fondazione organizzatrice, il quale ha innanzi tutto tratteggiato i profili biografici e bibliografici di Karl Popper, del quale, nel 2014, ricorre il ventesimo anniversario della morte. Viennese per nascita e formazione, Popper deve essere annoverato tra i più importanti filosofi della scienza del ventesimo secolo e, nel contempo, uno dei più acuti e tenaci difensori della società aperta contro ogni forma di totalitarismo. Il suo lascito intellettuale - ha ancora evidenziato Sandro Scoppa - comprende la critica dell’induzione, la proposta di falsificabilità come criterio di demarcazione tra scienza e non scienza e un fondamentale contributo alla tradizione politica liberale contribuendo a farla poggiare su nuove e solide basi.
È quindi intervenuto il prof. Alberto Oliva, il quale ha innanzi tutto sottolineato che, su temi politici e sociali, una peculiarità del pensiero di Karl Popper è quella di basare la difesa della Società Aperta su una consistente riflessione in ordine alla natura della conoscenza umana. Per il filosofo viennese, la Società Aperta è ancorata alla visione fallibilista, secondo la quale tutto il sapere scientifico è e resta ipotetico, congetturale. La ricerca scientifica non è altro che un tentativo di risolvere problemi, e i problemi si cerca di risolverli inventando ipotesi o congetture o teorie, le quali poi vengono sottoposte a prova. Tale metodo, il metodo per tentativi ed errori vale in ogni angolo della ricerca, vale ovunque ci sia da risolvere un problema.
La società aperta, anche denominata “Grande Società” da Friedrich von Hayek e Adam Smith, - ha ancora rilevato il professor Oliva - è pertanto un fenomeno sociale complesso, che riflette una società libera, multi – etnica e tollerante. Essa che si erge sui i due pilastri della fallibilità della conoscenza umana, la quale esclude che qualcuno possa ergersi a depositario di un «punto di vista privilegiato sul mondo», e del politeismo dei valori, che riflette la consapevolezza che, per quel che riguarda i valori ultimi, viviamo e vivremo in un mondo politeista, nel quale le norme di diritto, generali ed astratte, delimitano, imprescindibilmente, i confini delle azioni umane.
Alla fine della relazione, si è svolto un ampio e approfondito dibattito al quale hanno preso parte numerosi partecipanti al seminario, i quali hanno proposto le loro riflessioni e, attraverso domande rivolte al relatore, hanno consentito allo stesso di sviluppare ulteriormente il tema trattato.