5° seminario
L'arte, l'opera della libertà
prof. Angela Fidone - Accademia di Belle Arti di Catanzaro
24 febbraio 2017 - UMG Catanzaro
La definizione del termine arte e opera d’arte è indissolubilmente legata all’individuo e alla sua percezione della realtà. Ogni attività artistica, infatti, come parte integrante della coscienza umana, come capacità creativa e realizzativa, ha spinto l’uomo a evolversi, a crescere e migliorare, a lasciare tracce indelebili di se, del suo operato, della sua grandezza. Nasce così la figura dell’artista che, come uno scienziato, crea mondi nuovi, teorie e modelli innovativi, un vero e proprio ricercatore nel campo dell’estetica.
Quando si usa la parola “arte”, ci si riferisce, nella maggioranza dei casi, a quella visiva. Essa, intesa come linguaggio, attraverso le sue forme è servita inizialmente a far conoscere la realtà attraverso la rappresentazione; ma nello stesso tempo, nel rapporto tra le parti, ha aiutato l’uomo a fermarsi e osservare, riflettere e contemplare. Pertanto, con tale attività creativa, divenuta mezzo per comunicare con gli altri, è possibile capirsi più profondamente e giungere a una piena consapevolezza di se, cogliere il significato della realtà, per fare scelte ragionevoli e progettare la propria vita. Non a caso la pittura e il disegno sono stati la prima forma di comunicazione esistente, molto prima che l’uomo sviluppasse un linguaggio proprio. Infatti, in epoche in cui non esistevano giornali, macchine fotografiche, computer, telefoni, televisioni o social network, la pittura ha costituito uno dei principali mezzi per tramandare messaggi e testimonianze all’umanità, se vogliamo anche uno strumento di denuncia della realtà e della società da parte degli artisti, insomma un precursore dei mass media.
Tenendo conto dei principi comunicativi dell’arte moderna, ci si domanda oggi fino a che punto un artista è libero di esprimersi, visto che l’arte, da sempre, ha dovuto fare i conti con il sistema sociale che tenta di imporre le proprie regole. Comunque, tutti sappiamo che non può esistere arte se non si opera in piena libertà! Infatti, l’artista, per riuscire a pieno nel suo fare comunicativo, rompe con il passato, scardina regole, crea nuove forme, vede oltre, plasma un suo stile, una sua forma e definisce nuovi canoni artistici, auspicando una crescita culturale della società. Nel suo ciclo evolutivo, all'inizio del secolo scorso, l'arte ha finito per farsi astratta, concettuale, informale, abbandonando le finalità iniziali, ma pur sempre con le sue immagini, qualunque esse siano, continua comunque a comunicare. A questo punto, previa una preparazione al gusto e all'estetica, sembrerebbe necessario diventare critici di noi stessi per poter fare un'obiettiva lettura dell’opera, lontano da qualsiasi condizionamento. Tale processo, aprendo la mente all’immaginazione, aiuta a decifrare i molteplici messaggi in cui siamo immersi, con lo scopo di essere in grado anche di produrli e ottenere un’armonica integrazione nella società globalizzata.
In conclusione l’opera d’arte, come la bellezza personale ed esclusiva, è unica, non ne può esistere una copia, quindi fermarsi a osservare, farsi rapire da una luce, da un colore, da una forma diventa un mezzo per alleggerire il nostro quotidiano e arricchire la nostra mente e il nostro cuore.
La prof. Angela Fidone nativa di Noto (SR), insegna Costume per lo Spettacolo all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Costumista e scenografa, indirizza da anni la propria ricerca nell’ambito delle arti visive e poetiche. Ha esposto con opere pittoriche, fotografiche e di costume. Coordinatrice del Tea Party Calabria, membro del direttivo di Confedilizia Catanzaro e del consiglio di amministrazione della Fondazione Vincenzo Scoppa, è altresì componente della redazione e cura il progetto grafico e le illustrazioni della rivista “Liber@mente”, edita dalla medesima fondazione. Ha anche curato le illustrazioni del libro di Ubiratan Jorge Iorio “Dos Protoaustríacos a Menger: Uma breve história das origens da Escola Austríaca de Economia” (Instituto Ludwig von Mises Brasil, 2015). Ha curato il volume: “L’Abito e la scena urbana, valenza e segni della apparenze” (ABA Catanzaro, 2006) ed è autrice di altre pubblicazioni, tra le quali l’opera di prossima pubblicazione: “La storia del liberalismo a fumetti”, in collaborazione con Sandro Scoppa.