6° seminario
L'ecologia di mercato
dott. Michele Governatori - Economista e scrittore
3 marzo 2017 - UMG Catanzaro
Si può credere nell’iniziativa economica privata e nelle virtù sociali della ricerca individuale del profitto, e nello stesso tempo credere che i mercati funzionino solo dove lo Stato è tanto forte da garantire affidabilità delle transazioni, trasparenza delle informazioni, tutela dalle posizioni di dominanza? Si può credere che un lavoratore, che il suo datore di lavoro ritenga improduttivo in quel ruolo, debba poter essere licenziato, ma anche che abbia anche diritto a un reddito sociale se non trova un'altra occupazione? Ma insomma: sei liberista o socialista? Mi chiedono quando faccio simili affermazioni.
Un articolo apparso sul Fatto Quotidiano del 29 ottobre 2015 parla di terremoti causati da attività di estrazione del gas nella regione di Groningen in Olanda, e racconta come in più casi le società d’estrazione abbiano accettato di rimborsare i danni e di come gli abitanti della zona abbiano vinto a settembre una class action che comporterà rimborsi enormi. E conclude che il (o un) problema dei petrolieri è che pensano solo a “massimizzare gli introiti”. Ma che vuol dire? Sarebbero più gradevoli i terremoti con dei petrolieri che guadagnassero un po’ meno o trivellassero per passione? Ma dove sta scritto che se vuoi la tutela dell’ambiente devi anche avercela col profitto? E se io pensassi che i petrolieri fanno benissimo a cercare di massimizzare gli introiti ma che i Governi e le agenzie di controllo debbano porre tutti i vincoli che lo stato delle conoscenze gli suggeriscano come appropriati (in quanto più economici dei costi esterni che sono in grado di eliminare)? Il problema non è la ricerca del profitto dei petrolieri, ma la capacità degli attori istituzionali di far emergere e quantificare correttamente gli interessi opposti, senza commistioni nello stesso soggetto. Il problema è la forza delle istituzioni e la trasparenza della loro dialettica.
Se uno stigmatizza il profitto, come pensa di migliorare il mondo: facendo l’elettroshock alla gente che naturalmente lo persegue? Se uno invece accetta e incoraggia il profitto può aspirare a uno Stato forte, ma non paternalista, che non fa un’inutile morale alla gente, ma ne difende i diritti massimizzando nel contempo le risorse per farlo.
Il dott. Michele Governatori marchigiano di Mondavio (1972) si è laureato in Economia Politica all’università Bocconi nel ‘96 e poi specializzato in economia e management dell’impresa energetica e ambientale alla Scuola Superiore Enrico Mattei (Eni), per poi lavorare in Eni, Edison e Acquirente Unico fino all’approdo in Axpo Italia. Tra le altre attività, ha fatto il formatore nel settore dell’energia presso la Scuola Superiore delle Amministrazioni Locali di Frascati, si occupa di giornalismo e divulgazione su energia e ambiente con Derrick, format oggi trasmesso da Radio Radicale, e ha pubblicato quattro romanzi di cui l'ultimo, Carbonio, immagina il futuro catastrofico di un progetto di stoccaggio minerario di anidride carbonica. Dal 2013 è presidente di AIGET, la principale associazione italiana di venditori e trader d’elettricità e gas, che raggruppa i principali operatori non ex monopolisti e molti piccoli operatori. Su twitter è MicGovernatori e il suo blog è http://derrickenergia.blogspot.it/.