10° seminario
La proprietà privata, baluardo della libertà
avv. Corrado Sforza Fogliani - presidente Centro Studi Confedilizia
6 aprile 2016 - Camera di Commercio di Catanzaro
La proprietà privata è da sempre la base non soltanto dell’attività economica, ma della vita della libertà e della democrazia. Come rilevato da Mises, tutte le civiltà sino ai giorni nostri si sono basate sulla proprietà privata, che nel corso dei secoli è servita a limitare il potere dello Stato e a permettere alle istituzioni democratiche di evolversi e prosperare. La proprietà privata è stata lo strumento della libertà individuale di scelta, il terreno d’impianto e di coltura dell’autonomia dell’individuo. La sua nozione si è formata in Grecia e a Roma e si è poi sviluppata nel tardo Medioevo con l’espansione dei commerci e il sorgere delle città. La parola “proprietà” evoca l’idea di una serie di oggetti fisici quali beni immobili, conti bancari, azioni e obbligazioni. In realtà, essa ha un significato assai più ampio, in quanto nel mondo moderno viene applicata in misura crescente a beni immateriali quali crediti, brevetti e diritti d’autore.
Inoltre, nel XVII e XVIII secolo il termine ha acquisito un significato ancor più onnicomprensivo nel pensiero occidentale, fino a includere tutto ciò che è possibile rivendicare come proprio, a cominciare dalla vita e dalla libertà. L’intero patrimonio concettuale moderno in materia di diritti umani ha origine in questa definizione estensiva del concetto. È nota l’affermazione di Friedrich A. von Hayek, secondo cui “chi detiene tutti i mezzi stabilisce tutti i fini”, mettendo così in particolare rilievo il nesso fra proprietà privata e libertà individuale. Il giorno in cui abbandoneremo la difesa della proprietà, avremo rinunziato a vivere da uomini liberi.
Nel XX secolo, i governi, in nome della giustizia sociale e del “bene comune”, hanno tentato, e a volte sono riusciti (come ad esempio nei Paesi dell’ex blocco sovietico), ad abolire i diritti di proprietà e così facendo a restingere, talvolta sino ad abolire, le libertà individuali.
Ora che il XX secolo è ormai alle spalle, le tradizionali minacce alla libertà e alla proprietà non incombono più in modo tanto preoccupante. Ma ciò non significa affatto che il futuro della libertà sia assicurato: esso è ancora a rischiom sebbene talvolta il pericolo provenga da una fonte diversa e inedita. Oggi la principale minaccia alla libertà non viene dalla tirannide, ma dall’uguaglianza - un’uguaglianza intesa come parità di compensi - a cui si collega la strenua ricerca della sicurezza economica. La libertà è per sua stessa natura non egualitaria, perché gli esseri viventi differiscono tra loro per forza, intelligenza, ambizione, coraggio, perseveranza e tutti gli altri ingredienti che contribuiscono al successo. Le pari opportunità e l’uguaglianza di fronte alla legge sono non solo compatibili ma anche essenziali per la sua sopravvivenza.

L' avv. Corrado Sforza Fogliani è Presidente dell’Associazione Nazionale fra le Banche Popolari. Avvocato cassazionista, giornalista pubblicista e autore di testi giuridici, è stato dal 1986 al 2012 Presidente della Banca di Piacenza, Istituto di Credito di cui è attualmente Presidente d’onore, componente del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo. Dal 1991, per i 25 anni a seguire, è stato anche Presidente di Confedilizia, al cui interno oggi ricopre l'incarico di Presidente del Centro Studi e membro del Comitato di Presidenza. È stato consigliere e vice presidente dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI). È direttore, dalla fondazione nel 1979, dell' "Archivio delle locazioni e del condominio". Tra le sue pubblicazioni: “Codice delle commissioni censuarie” (2015), “Codice del nuovo condominio dopo la riforma” (2015), “Codice delle locazioni” (2015), “Il diritto, la proprietà, la banca” (2007). Il 29 agosto 2015 ha ricevuto a Pizzo (VV) il Premio Internazionale Liber@mente.