3° seminario
Satira, potere e libertà
prof. Alessandro Vitale - Università degli Studi di Milano
12 febbraio 2016 - UMG Catanzaro, facoltà di Giurisprudenza
Il potere, il politico e lo Stato hanno un volto tragico e demoniaco - come a distesa ha dimostrato il Novecento - ma spesso si trascura il loro lato umoristico e comico. Saperli individuare e metterli a nudo è una delle azioni umane più legate alla libertà che si possano immaginare. Il comico insito nella paludata e arrogante gestione del potere organizzato, nelle formule ideologiche utilizzate per legittimarlo e farlo apparire e accettare come dato per scontato, in quanto serio, intoccabile e sacro, è sempre presente nella realtà del dominio, che si serve di altisonanti principi e di risibili cerimonie di autocelebrazione. Coloro che sanno leggerlo entrano a far parte della categoria degli “irregolari”, dei “fuori dal comune”, dalla norma, dalle regole accettate senza discutere e si pongono nell’ambito appartenente al Comico (per sua natura “irregolare”, appunto), che ha come caratteristica immutabile quella dell’affermazione della soggettività, dell’individualità disposta a mettersi in contrasto, anche a prezzo di gravi rischi personali, con la credulità collettiva. L’ambito del comico è dunque parte della lotta fra individuo e principio collettivo, fra persona portatrice di diritti naturali e Stato, il principale violatore di questi ultimi.
Come scriveva Victor Hugo: «La libertà incomincia dall’ironia». Aldo Palazzeschi aggiunse: «L’ironia è il profumo della vita in un popolo civile». La satira è uno dei volti del realismo politico, capace di mostrare la realtà sottostante a miti, credenze, ideologie, messinscena del potere, pomposi principi proclamati e acriticamente accettati a lungo, che nel momento di crisi di un’aggregazione politica si rivelano sempre più del tutto inconsistenti e umoristici, facendo apparire anche coloro che vi aderivano come i più ingenui degli uomini. Di particolare interesse e di esempio per il suo significato profondo e per la sua caratteristica paradigmatica è lo spazio residuale ritagliatosi dalla satira nei regimi totalitari, nei quali il comico era l’unica rivolta possibile dell’individuo atomizzato, irreggimentato e umiliato dallo statalismo integrale, per cercare di scardinare regimi irrazionali e violenti, ma anche balordi e impersonati da ignoranti e imbecilli, nei quali lo Stato era tutto e l’individuo niente.
Il ruolo degli “aneddoti” sul potere, che circolavano clandestinamente - orali o scritti nei fogli clandestini - è un caso-studio che rimane di estremo interesse per capire il rapporto fra satira, potere e libertà. Ma non va dimenticato che anche le nostre credenze politiche attuali e la nauseante retorica sulla democrazia, basata su un’alluvione di pubblicazioni di aria fritta, non riescono a essere immuni dal comico e non conferiscono serietà a una legittimazione del potere che rimane interessata e fondata su vaniloqui.

Il prof. Alessandro Vitale insegna Analisi della Politica Estera, Geografia Economica e Politica presso la Facoltà di Scienze Politiche Economiche e Sociali e Economic Geography in quella di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Milano. Ha insegnato in Università italiane e straniere e tenuto conferenze in Università inglesi, statunitensi e dell’Europa Centrale e Orientale. È stato ricercatore e responsabile dell’Osservatorio Europa Centrale e Orientale dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI, Milano) e del Non Governmental Peace Strategies Project (dir. Amb. G. Picco - ONU). Free lance correspondent di Radio Free Europe/Radio Liberty (Praga), è stato allievo e ha lavorato con Gianfranco Miglio nelle ricerche sulla teoria federale. Ha pubblicato, tra l’altro, I Concetti del Federalismo (1995), L’Unificazione impossibile (2000), El Primer Israel (Buenos Aires, 2007), La Russia postimperiale (2009), L’Europa alle frontiere dell’Unione (2010) e più di 250 articoli, studi e recensioni, pubblicati in cinque lingue e in otto Paesi. Il 27 agosto 2010 ha ricevuto a Soverato il Premio Internazionale Liber@mente.